Documentazione - Documentation



Pasquale Paoli (1725 - 1807). Vogliamo contribuire alla conoscenza di questo personaggio proponendo documenti che permettano di conoscere la sua vita e la sua vicenda storica: in particolare i suoi scritti, da quelli destinati a un uso ufficiale e pubblico a quelli più privati e quotidiani; testi che sono quasi sempre in italiano, lingua dell'espressione scritta in Corsica a quell'epoca.

Pascal Paoli (1725 - 1807). Nous essayons de contribuer à la connaissance de ce personnage à travers des documents qui nous renseignent sur sa vie et sur son histoire. Il s'agit en particulier de ses écrits, dont certains étaient destinés à un usage officiel et publique, alors que d'autre possédaient un caractère plus privé et quotidien. Ce sont des textes presque toujours en langue italienne, qui à l'époque était la langue de l'expression écrite en Corse.



Una lettera di Pasquale Paoli a Napoleone Buonaparte (1792)


Testo originale in italiano
Traduction en français

Bastia, 2 aprile 1792 [1]

Stim.mo sig. Buonaparte [2],

Colla vostra lettera del 16 marzo ho riceute le stampe che mi avete mandato [3]. Non vi date pena di smentire le imposture di Buttafuoco: quell'uomo non può aver credito presso un popolo che ha sempre stimato l'onore e che ora ha riacquistata la sua libertà. Col nominarlo se gli fa [gli si fa] piacere; egli non può aspirare ad altra celebrità che a quella che cercò l'incendiario del tempio di Efeso. Egli scrive e parla per far credere che qui ei sia di qualche conseguenza. Se ne vergognano li stessi suoi parenti. Lasciatelo al disprezzo e alla pubblica noncuranza.

Non posso ora aprire le cascie e cercare li miei scritti. D'altronde la storia non si scrive negli anni teneri: permettete che vi ricomandi di formarne il piano sotto l'idea che ve ne darà l'abbate Reynald [Raynal]: e frattanto potreste applicarvi a far racolta degli anneddoti e de' fatti più rilevanti. La nostra storia deve rilevare la sua importanza dalla qualità de' caratteri che vi hanno figurato. Per sé medesima non è di alcuna conseguenza al lettore, perché li suoi successi e transazioni sono state troppo piccole,e quasi indifferenti al gran mondo. Ma se volete umiliare i miei nemici non avete che a dir loro che sono arrivato ad una certa età troppo vicina al disinganno sopra le umane vanità, e sono il primo a dire che di me si è detto troppo bene e troppo male. Quel che mi si attribuisce di merito se ne deve la maggior parte alli zelanti patriotti ed amici meco impegnati nella buona causa. Li miei nemici possono accusarmi di errori e svisti nella mia amministrazione. Non sono reo se la natura non mi dotò di talenti proporzionati all'impiego addossatomi mio malgrado; mi fanno però torto mettendo in dubio la sincerità del mio zelo per la libertà. Non ho merito per essere stato disinteressato nel servizio della padria. Il denaro che ho speso per essa e quello che non ho voluto ricevere dall'altrui generosità, conosceva bene io ch'era meglio impiegato per il mio onore che se n'avessi fabricate case ed ampliato il mio tenue patrimonio.

Son contento perché non mi rimprovero, e perché fra pochi anni l'invidia e la parzialità cesseranno d'agitar li malevoli, e gli amici mi vedranno al coperto di tutte le vicissitudini, e non andrà molto che dovrò dire: oh fossi stato men noto agli altri e più noto a me stesso! Rœbe, diu viximus. Possano li futuri padriotti spingere tanto avanti il loro merito che di me più non si parli, se non come d'uomo che ebbe buone intenzioni. Mille complimenti all'abate Reynald. Vi saluto di vero cuore.

Vostro aff.mo servitore obb.mo

Pasquale de' Paoli

 

[1] Il documento qui riportato è da tempo noto agli storici, che lo datano al 2 aprile 1791, mentre l'analisi dell'originale parrebbe suggerire la data (da noi trascritta) del 1792. In effetti l'opuscolo di Napoleone a cui accenna Paoli era stato pubblicato nel gennaio del 1791 e appare strano che lo scambio di lettere avvenga oltre un anno dopo; non si può dunque escludere che la data riportata sul manoscritto sia dovuta a un errore di Paoli.

[2] Napoleone aveva allora 22 anni mentre Paoli ne aveva 66 ed era rientrato in Corsica dal 1790; l'avrebbe abbandonata definitivamente per Londra nel 1796.

[3] Vedasi l'opuscolo intitolato "Lettre de M. Buonaparte a M. Matteo Buttafoco, deputé de la Corse à l'Assemblée Nationale" (si può scaricare qui oppure qui ); nelle raccolte di opere napoleoniche viene presentato come la prima opera di Napoleone diffusa a stampa.

Pasquale Paoli
in età avanzata.
Dipinto ad olio di William Beckey.
Fotogramma tratto dal film "Napoléon"
(Francia, 1927) di Abel Gance.
 



Traduction en français

Bastia, 2 Avril 1792

Très estimé M. Buonaparte,

Avec votre lettre du 16 Mars j'ai reçu l'opuscule que vous m'avez envoyé. Ne vous donnez pas la peine de réfuter les allégations de Buttafuoco: cet homme ne peut avoir de crédit auprès d'un peuple qui a toujours eu de l'estime pour l'honneur et qui a désormais reconquis sa liberté. En le nommant on lui fait trop d'honneur; il ne peut aspirer à d'autre célébrité que celle de l'incendiaire du temple d'Ephèse. Il n'écrit et ne parle que pour laisser entendre qu'il ait ici quelque importance. Sa famille même en a honte. Laissez-le au mépris et au dédain de tous.

Je ne peux pour l'instant ouvrir mes malles et chercher mes écrits. Par ailleurs l'histoire ne s'écrit pas si jeune: je vous recommande d'orienter votre projet selon l'idée dont vous fera part l'Abbé Raynal: entre temps vous pourriez vous appliquer à recueillir les anecdotes et les faits les plus importants. Notre histoire doit tirer son importance de la qualité des personnalités qui y ont joué un rôle. Par elle-même elle n'a aucune importance pour le lecteur car ses succès et ses revers ont été trop petits et presque indifférents au reste du monde. Mais si vous voulez humilier mes ennemis vous n'avez qu'à leur dire que je suis parvenu à un âge où l'on n'a plus trop d'illusions sur les vanités humaines et je suis le premier à dire que sur moi il a été dit trop de bien et trop de mal. Ce que l'on m'attribue de meilleur est dû en grande partie aux patriotes zélés et à mes amis engagés à mes côtés pour la bonne cause. Mes ennemis peuvent m'accuser d'erreurs et de bévues dans ma gestion des faits. Je ne suis pas coupable si la nature ne m'a pas doté des talents adéquats à la tâche qui m'est échue malgré moi; cependant ils ont tort de mettre en doute ma sincérité et mon zèle à défendre la liberté. Je n'ai pas de mérite à avoir été désintéressé au service de la patrie. L'argent que pour elle j'ai dépensé et celui que je n'ai pas voulu recevoir de la part d'autrui, je savais bien moi qu'il était mieux employé pour mon honneur que si j'eusse élevé des maisons et fait prospérer mon mince patrimoine.

Je suis content de n'avoir rien à me reprocher et parce que dans quelques années l'envie et la partialité cesseront d'agiter les méchants et mes amis me verront à l'abri de toutes les vicissitudes et d'ici peu il me faudra dire: ah si j'avais été moins connu des autres et plus de moi-même! Rœbe, diu viximus. Puissent les futurs patriotes pousser plus avant leur mérite, afin que l'on ne parle plus de moi si ce n'est comme d'un homme qui eut de bonnes intentions. Tous mes compliments a l'Abbé Raynal. Je vous salue de tout mon coeur.

Votre très affectionné et très obéissant serviteur

Pasquale de' Paoli



Originale manoscritto rilegato, insieme ad altre carte napoleoniche, in un volume conservato presso la / Original manuscrit relié, avec d'autres documents napoléoniens, dans un volume conservé à la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze , Ashb. 1873/1.

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Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana
ms. Laur. Ashb. 1873/1, cc. 15r-16r
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