Documentazione - Documentation



Pasquale Paoli (1725 - 1807). Vogliamo contribuire alla conoscenza di questo personaggio proponendo documenti che permettano di conoscere la sua vita e la sua vicenda storica: in particolare i suoi scritti, da quelli destinati a un uso ufficiale e pubblico a quelli più privati e quotidiani; testi che sono quasi sempre in italiano, lingua dell'espressione scritta in Corsica a quell'epoca.

Pascal Paoli (1725 - 1807). Nous essayons de contribuer à la connaissance de ce personnage à travers des documents qui nous renseignent sur sa vie et sur son histoire. Il s'agit en particulier de ses écrits, dont certains étaient destinés à un usage officiel et publique, alors que d'autre possédaient un caractère plus privé et quotidien. Ce sont des textes presque toujours en langue italienne, qui à l'époque était la langue de l'expression écrite en Corse.



L’attività diplomatica di Pasquale Paoli:
lettera a un rappresentante di uno stato italiano (1770)
L’activité diplomatique de Pascal Paoli:
lettre à un représentant d'un état italien (1770)


Texte original en français
Traduzione in italiano

Eccellenze,

Par la derniere poste j'ai recu de mon frere un'extrait de l'instruction et des reglements pour la Corse, que le Duc de Choiseul a mandé au Comte de Marbeuf, commandant general des troupes francoises dans cette isle. J'ai fait reimprimer ici cet extrait, et j'ai l'honneur d'en remettre une copie a Votre Ecc.ze, qui avec tant de generosité s'interesse du sort de ma patrie malheureuse, et qui d'ailleurs a trop de lumieres pour ne pas voir les dangereuses consequences qui s'en suiveroient contre la liberté des autres etas de l'Italie et du commerce de la Mediteranee si les Francois pouvent etablir leur souveranaité en Corse. Ainsi j'espere que la meme influence qui porta votre gouvernement à repondre avec tant de fermeté que de justice au memoire que la Cour de Versailles fit presenter aux autres Cours l'eté passée, faira observer a Leurs Hautes Puissances qu'il devient chaque jour plus necessaire de combiner avec les Princes garants du traité d'Aix la Chappelle sur quelque mojen efficace pour s'opposer et froustrer un projet aussi ambitieux qu'injuste de la France. Aussitot que je serai informé du resultat de la Consulte dont on parle dans la ditte instruction, je me fairai un devoir d'en prevenir V. E. J'ai l'honneur d'être avec la plus grande reconnaissance et attachement.

De Votre Eccellence
le tres humble et tres ob. Serviteur
Pasquale de Paoli
Londres, 24 juillet 1770


Traduzione in italiano

Eccellenza,

con l'ultima posta ho ricevuto da mio fratello un estratto dell'istruzione e dei regolamenti per la Corsica, che il Duca di Choiseul ha comunicato al Conte di Marbeuf, comandante generale delle truppe francesi nell'isola. Ho fatto ristampare qui questo estratto e ho l'onore di rimetterne una copia all'Eccellenza Vostra, che con tanta generosità si interessa alla sorte della mia infelice patria, e che d'altra parte è troppo illuminata per non vedere le pericolose conseguenze che ne seguirebbero contro la libertà degli altri stati d'Italia e del commercio del Mediterraneo se i Francesi riuscissero a stabilire la loro sovranità sulla Corsica. Così spero che la stessa influenza che portò il vostro governo a rispondere con altrettanta fermezza che giustizia alla memoria che la Corte di Versailles aveva fatto presentare alle altre Corti l'estate scorsa, farà osservare alle Loro Alte Potenze che diviene ogni giorno più necessario concordare con i Principi garanti del trattato di Acquisgrana qualche mezzo efficace per opporsi e far fallire il progetto tanto ambizioso quanto ingiusto della Francia. Non appena verrò informato del risultato della Consulta di cui si parla nella citata istruzione, mi farò un dovere d'informarne V. E. Ho l'onore di essere con la più grande riconoscenza e devozione

dell'Eccellenza Vostra
l'umilissimo e obbedientissimo servitore
Pasquale Paoli
Londra, 24 luglio 1770.



Tratto da / Tirée de:
Lettere inedite di Pasquale De' Paoli / con proemio e note di Giovanni Livi, Firenze, M. Cellini e c., 1890.


Statuum totius Italiae repraesentatio, XVIII secolo, Norimberga.
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(immagine concessa da SardegnaCultura; una versione ad alta risoluzione si trova su
www.sardegnacultura.it ).
 

La lettera riportata a lato è stata pubblicata da Giovanni Livi nel 1890 nella raccolta Lettere inedite di Pasquale De' Paoli [1]; non riporta l'indicazione del destinatario ed è in francese, con diverse imprecisioni grammaticali e ortografiche. E' stata scritta da Pasquale Paoli nel 1770 a Londra, dove si era rifugiato dopo la sconfitta di Ponte Nuovo del maggio 1769.

Secondo il Livi, il destinatario della lettera potrebbe essere l'inviato straordinario di Carlo Emanuele III di Savoia, re di Sardegna, presso la Corte di Londra [2]: infatti Paoli cita gli autres etas de l'Italie ma scrive in francese, che a quell'epoca era di uso corrente alla corte dei Savoia. L'ipotesi del Livi è confermata da un ulteriore elemento. Nella lettera, Paoli elogia la risposta inviata nell'anno precedente al Re di Francia dal governo rappresentato dall'ignoto destinatario (votre gouvernement), e ne apprezza in particolare la decisione di coinvolgere le Potenze garanti del Trattato di Aix-la-Chapelle (Acquisgrana) per opporsi al progetto aussi ambitieux qu'injuste della Francia che vuole annettersi la Corsica. La risposta a cui fa riferimento Paoli può essere identificata con la lettera di Carlo Emanuele III, scritta nell'estate del 1769 in risposta alla dichiarazione del Re di Francia Luigi XV, che aveva comunicato al Re di Sardegna di aver riunito alla sua Corona la Corsica, come conseguenza dell'applicazione del Trattato di Versailles sottoscritto nel maggio 1768 con la Repubblica di Genova.

Nella lettera Paoli sottolinea il danno che potrebbe derivare agli altri stati italiani dalla souveranaité della Francia sulla Corsica. La corte sabauda conosceva già queste considerazioni, come è comprovato da una memoria del 16 luglio 1768 custodita all'Archivio di Stato di Torino, di autore anonimo, che espone l'interesse di tutte le potenze d'Europa e dell'Inghilterra in particolare a opporsi all'annessione della Corsica alla Francia, quando l'annessione sembrava ancora evitabile. La memoria rivela un'approfondita conoscenza della situazione della Corsica ed evidenzia i vantaggi dell'indipendenza corsa per gli Stati vicini, sia per la libertà dei commerci navali che per l'importanza strategica della posizione della Corsica in occasione di eventuali guerre nel Mediterraneo.

La prima frase della lettera di Pasquale Paoli ricorda che i regolamenti per la Corsica del Duca di Choiseul gli sono stati inviati dal fratello. Si tratta di Clemente, uomo dedito allo studio oltre che alle azioni militari e che per sua scelta visse sempre in secondo piano rispetto al fratello minore; sarebbe interessante capire quale sia stato il ruolo dei due fratelli sia nell'elaborazione che nella realizzazione delle azioni diplomatiche finalizzate a suscitare il consenso intorno alla lotta per l'indipendenza della Corsica.

Nel 1771 verrà fatto circolare in Europa un documento dei nazionali corsi che estende le ragioni della ribellione a Genova e del rifiuto degli accordi presi con la Francia rifacendosi a ragioni ideali: Ogni uomo nasce libero: e perciò nissuno può dalla natura vantare il dritto di comandare agli altri, se questi spontaneamente a lui non si soggettano [...] Gli uomini a differenza de' bruti sono dalla natura dotati di ragione, e di libertà; e perciò Iddio diede all'uomo l'impero sopra le bestie, e non già sopra gli altri uomini, se loro stessi non consentono di soggettarli.

[a cura di Maria Cristina Ferro - Maggio 2007]


[1] Archivio Storico Italiano, Serie V, Tomo V e VI, Cellini, Firenze, 1890.

[2] il conte Filippo Maria Giuseppe Ottone Ponte di Scarnafiggi (Scarnafigi, nella grafia moderna); cfr. Istruzioni di S.M. al Conte di Scarnafiggi, destinato Inviato straordinario presso la Corte d'Inghilterra. 19. agosto 1769, Archivio di Stato di Torino, Negoziazioni coll'Inghilterra, vol. 94, prima addizione, fascicolo 30.


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